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13/5/08

IMMIGRANDO OVUNQUE



Partenza
La donna si e alzata nella mattina del ultimo giorno,
guardando pausatamene ogni centimetro di terra attorno a se,
il suo naso si e riempito come nei tempi ancestrali
di tanti odori, e lei li ha ritenuto nel suo cuore.

Accarezzo il paesaggio con il suo sguardo,
contemplo alberi e fiori con un sorriso soave .
Per la finestra aperta le arrivo una musica familiare
E, con quel ritmo nella pelle, la donna
Chiuse il bagaglio, e apre la sua porta.

Quando arrivo al marciapiedi guardo in dietro
La casa vecchia e decadente la saluto con le finestre
Dio un paso decisa, il ultimo di cittadina…
Il primo paso di immigrante

DISCENDENZA


Ho un flauto triste nato nel cuore,
Da un indio peruviano che non viveva
cercando argento di un spagnolo.
Porto una lancia dura presta a lottare per la mia vita
Lancia da un re ribelle dal Dahomey.
Ho nelle mani fiori di pace per dare a té
E una danza lenta e sensuale,
come un ardente canto di amore
Sangue polinesiana scende bollente nelle mie vene.

Stringo nelle mani la croce che salva solo in la fede
Da un cavaliere crociato dono ancestrale,
E miei occhi oscuro ereditai di un nono Re, Boabdil
Io , ho i capelli biondi per un vikingo nono anche lui,
E io, ho il naso greco che Odiseo amava tanto baciare.

Miscela grande noi , donne ridenti di tutto il mondo
Forza che muove terra e porta vita
Potere concentrato in tutto il pianeta che dona AMOR




Una parola per tutti.




Il fenomeno della immigrazione ha, in ogni paese le sue motivazioni e anche le sue imposizioni, nel mio modesto punto di vista con questa realtà , mi trovo che le grandi nazioni sopra tutto in Europa hanno un astio immenso verso le persone che arrivano a i loro confini e riempiono le grande cita nella disperata ricerca di un futuro prossimo migliore che quello che trovano purtroppo a casa propria.

Una Europa che sotto l’impero dell’euro, all’inizio si vergognava a dirlo, ma in questi ultimi tempi é assolutamente sottoposta a pressioni economiche interne in certe nazioni , ad esempio con una Italia grande, bellissima e sognata , non solo dai benestanti della Terra, come meta di qualche vacanza splendida in mezzo alla cultura e all’arte universale, una nazione da sempre considerata una culla per tutti quelli che amano la bellezza e la vivacità, e un posto verde allegro, anche come tutta nazione con un buon movimento turistico, una possibile fonte di opportunità di lavoro per quei cittadini extracomunitari che cercano di inserirsi nello schema sociale italiano, alcuni di loro per bene, altri, come al solito in ogni parte del nostro pianeta, cercando di coprire con la furbizia la incapacità di superare se stesso e accettare il pane giornaliero amaro del sudore onesto.

L’Italia si è riempita piano , piano , di una multi etnia migratoria che fa di Milano ad esempio, una piccola babele quando si ascolta la mattina oppure al rientro serale la folla che cerca di prendere i mezzi pubblici nel costante viavai delle quotidiane giornate lavorative e nonostante le leggi e disposizioni governative che dovrebbero regolare i flussi migratori, succede come in tutti i grandi paesi :ha un grosso livello di non legalità nella immigrazione che diventa pesante per svariate ragioni.

Ma guardate un attimo come la centralizzazione delle pratiche fa diventare gli uffici addetti per le procedure migratorie , ogni tanto , posti criticabili per la mancanza di chiarezza e di un piccolo comfort per gli esseri, comunque umani ,che devono per obbligo presentarsi; a volte senza capire totalmente la lingua per rinnovare permessi, ottenere proroghe o iscrivere……sorprendiamocene…… iscrivere i nuovi cittadini italiani , piccoli neonati mezza sangue o no, che magari nel futuro e con un colpo di magia forse avranno a carico anche loro di qualche posto amministrativo in questa terra che è, e rimarrà per sempre la loro Patria.

Certo che non si può fare al vecchio stile della ex Cortina di Ferro, dove tecniche migratorie erano quasi dittatoriali, uno stile duro e chiuso che ha lasciato qualche traccia ad esempio , nel fenomeno della caraíbica Cuba , nella quale per viaggiare , visto che i cittadini non hanno un potere economico, devono essere assolutamente invitati, a carico di un (invitante estero) , e dove un matrimonio e la conseguente uscita ,costa di più che una vacanza di una settimana presso un albergo a 4 stelle a Varadero. Ma in Cuba ogni Comune provinciale ,per rendere la idea, ha il suo carico di pratiche migratorie con il suo Ufficio Immigrazione, e quindi salvo documenti speciali quasi sempre le pratiche burocratiche vengono svolte con più agilità, e se in questo piccolo posto si puo, no si potrebbe dare ad ogni comune l ‘incarico di fare le pratiche migratorie ?, perchè a la fine e dove risiede proprio il cittadino estero,che ha quindi le possibilità, tramiti i vigili ed altri, di controllare di più e di avere una vera idea de quello che realmente fanno, dove realmente sostano, lavorano o semplicemente girovagano queste persone, si potrebbe quindi eliminare il centralismo e la sovraccarica burocratica che ha la questura di Milano, o Roma, intasate di richieste di proroga, estensione , aggiornamenti, iscrizione di Permessi di Soggiorno , di Residenza e anche di Stato di Nascita.
Questo, è il non chiudere gli occhi e fare finta che non si vede nei quartiere di periferia delle grandi città gli accampamenti fatti di tende sintetiche e pezzi di lamiera che ricondanno le FAVELE brasiliane, i Kimbo Africani e anche qualche immagine della periferia di Manila , dove ogni mattina si vedono immigranti che fanno bollire marmitte annerite con un mangime sicuramente scarso, dove di notte si vedono le figure accovacciate vicine a i faló che fanno qualche calore, ma anche li è molto facile trovare droga, prostituzione,e anche le bande di malavitosi.
Perchè permettere questi insediamenti, chi è li ,non e riuscito quasi sempre a trovare, vita e lavoro ,perciò, lo scopo che aveva all’arrivo è fallito, quindi ritornare è quello che si deve riuscire ad farle fare, non lasciare una carica in più, un marginale forestiero che convintosi di che non si farà molta pressione tante volte trova questo mal vivere in una altra nazione migliore che un ritorno alla propria e si lascia trascinare nelle acque del nulla fare o del meglio detto fare male , accettando incarichi di spacciatori e elementi dei bassifondi.
Adesso si fanno nuove procedure per tramitare il PERMESSO di SOGGIORNO in Posta, ma vi rendete conto, in posta, brillante, nella posta non c’e un obbligo a fare e vedere quel che fa un cittadino qualsiasi, no la faremmo al Comune, va bene, come faremmo con i rumeni ?, visto che ITALIA , grande MATER, non ha fatto come Spagna e Ingliterra , avvertendo a questi neo Comunitari che no ce la fanno per due anni con loro, queste due nazioni si hanno diciamo vaccinato contro qualsiasi piaga che possa avvenire per affollamento nelle citta di immigranti rumeni ansiosi di aprirsi strada in un modo u altro. E allora facciamo come i vicini di Opera?

In ogni caso se impone cercare a presto una soluzione civile e anche una soluzione che permetta sviluppare i meccanismi di controllo migratorio in maggiore efficienza e agilità, perché, i barconi continuano ad arrivare al sud, i treni e gli aeri portano il loro carico anche, carico che penalizza la economia interna, che crea nei cittadini italiani la tensione normale che si prova al incontrare continuamente stranei in casa propria che salgono svelti nella metropolitana ,ci fanno ascoltare una musica fatta in fretta pur di ricevere una monete,oppure ci chiedono semplicemente aiuto per sostenere i bimbi in braccia, dichiarandosi senza casa e lavoro ,ogni mattina la stessa faccia , e dovere domandarsi a bocca chiusa…e questo che vedo?, come mai un permesso lo ha ?

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